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Lea Gavino vince il Premio Marlù per il Sociale a Palermo per il suo impegno contro le disuguaglianze
20nov
Alessio Bandinelli

Lea Gavino, attrice romana di 28 anni, ha ricevuto il Lea Gavino il Premio Marlù per il Sociale durante la cerimonia di chiusura dell’On Air FestivalPalazzo dei Normanni a Palermo il 1° giugno 2025, alle 18:30. L’onorificenza, consegnata personalmente da Maria Luisa Trapani, CEO del marchio di gioielli Marlù, ha celebrato la sua capacità di dare voce a donne marginalizzate attraverso il cinema — non solo con la recitazione, ma con un impegno civile che va oltre lo schermo. E non è stato un riconoscimento vuoto: dietro ogni parola c’è un dato, una storia, un cambiamento reale.

Un premio che non è solo un trofeo

Il Premio Marlù per il Sociale è nato nel 2023 come parte della strategia di responsabilità sociale del brand, con un impegno annuo di 500.000 euro per sostenere filmmaker che raccontano storie di inclusione. Nel 2023, il premio andò al regista Marco Bellocchio per il suo documentario sui rifugiati; nel 2024, a Chiara Martini per aver creato il primo reality show italiano inclusivo per persone con demenza. Quest’anno, la scelta è ricaduta su Gavino per il suo ruolo in Resilient Hearts (2024), dove ha interpretato una protagonista sorda, usando esclusivamente la Lingua dei Segni Italiana per 87 minuti di pellicola. Il risultato? Un aumento del 40% nelle iscrizioni ai corsi di LIS all’Università Sapienza di Roma, secondo i dati pubblicati dal registro degli studenti nel marzo 2025. Non è un effetto collaterale: è un cambiamento culturale in tempo reale.

Palermo, il palcoscenico della trasformazione

Il Palazzo dei Normanni, patrimonio UNESCO dal 2015, ha ospitato per tre giorni l’On Air Festival, con oltre 45 eventi tra proiezioni, tavole rotonde e incontri con la nuova generazione. Circa 1.200 professionisti del settore — produttori, sceneggiatori, attori — hanno affollato le sale, tra cui Giovanni Nasta, attore napoletano di 26 anni, presente alla sessione “Dialogo con la nuova generazione di attori” il 31 maggio. Ma il festival ha avuto un impatto molto più ampio: 14.350 persone hanno seguito gli eventi in streaming da 28 paesi, con il 62% proveniente da istituzioni cinematografiche come il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti di Milano. E poi c’è il dato che fa riflettere: grazie al workshop “Silent Cinema”, l’evento ha raccolto 22.500 euro in donazioni dirette all’Associazione Italiana Persone Sordocieche (AIPS).

La forza delle donne che parlano di dolore

BollicineVIP.com ha scritto: “Questo riconoscimento ha celebrato la capacità dell’attrice di portare sullo schermo personaggi femminili potenti, che parlano di forza, dolore”. E non è retorica. Gavino non interpreta vittime: interpreta sopravvissute. Donne che hanno perso tutto, ma non la voce. Nella sua performance in Resilient Hearts, non c’è un solo dialogo parlato — solo silenzi, sguardi, mani che raccontano. E questo ha fatto scattare qualcosa nel pubblico. Le scuole di teatro hanno iniziato a inserire la LIS nei programmi. Gli insegnanti hanno chiesto formazione. I genitori di bambini sordi hanno cominciato a guardare il cinema con occhi diversi. È arte che diventa strumento di inclusione. E Marlù, con questo premio, non ha solo premiato un’attrice: ha sostenuto un movimento.

Cosa succederà ora?

Gavino non si ferma. Come rivelato da GiornaleSM.com, ha già deciso di donare il 15% dei proventi del suo prossimo film, Voci Senza Voce, alla Fondazione Progetto Arca di Palermo, che gestisce un rifugio per donne migranti. Le riprese inizieranno il 15 agosto 2025 nel quartiere Brancaccio, uno dei più complessi della città, dove la povertà e la solitudine si intrecciano. “Non voglio raccontare storie che fanno commuovere”, ha detto in un’intervista a Radio24. “Voglio raccontare storie che fanno agire”. È un cambiamento di prospettiva. Non più pietà: giustizia.

Un modello che potrebbe ispirare l’Italia

Marlù ha dimostrato che un brand può essere un catalizzatore sociale senza perdere identità. Dal 2022, con il piano “Art for Inclusion”, ha investito 1,5 milioni di euro in progetti cinematografici con impatto reale. E non è marketing: è coerenza. Il premio non va a chi fa discorsi, ma a chi fa cose. E Gavino, con la sua scelta di non recitare mai “per compatire”, ma “per comprendere”, rappresenta una nuova generazione di artisti che non si accontentano di essere visti: vogliono essere parte del cambiamento. L’On Air Festival ha mostrato che il cinema non è solo intrattenimento. È un ponte. E a Palermo, quel ponte è stato costruito con le mani di una giovane attrice, un marchio di gioielli e una città che ha deciso di ascoltare.

Frequently Asked Questions

Perché il Premio Marlù per il Sociale è diverso dagli altri riconoscimenti cinematografici?

A differenza dei premi tradizionali che valorizzano solo la recitazione o la regia, il Premio Marlù per il Sociale misura l’impatto reale sul territorio: cambiamenti nelle politiche educative, aumento delle iscrizioni a corsi di LIS, donazioni a ONG. È un premio basato su dati concreti, non su giudizi soggettivi. Nel 2025, l’effetto di Resilient Hearts ha fatto crescere del 40% le iscrizioni alla LIS all’Università Sapienza — un risultato che nessun premio Oscar ha mai prodotto.

Chi ha deciso di assegnare il premio a Lea Gavino?

La selezione è stata fatta da un comitato interno di Marlù, composto da esperti di cinema, sociologi e rappresentanti di ONG partner. Hanno analizzato 17 candidature, valutando non solo la performance attoriale, ma anche il seguito sociale del film: il numero di scuole che hanno adottato la pellicola come strumento didattico, l’impatto sui media locali e le richieste di formazione da parte di istituzioni. Gavino ha superato tutti su questi criteri.

Cosa ha fatto l’On Air Festival per le persone con disabilità?

Oltre al workshop “Silent Cinema” che ha raccolto 22.500 euro per l’AIPS, il festival ha offerto sottotitoli in tempo reale, interpreti LIS in tutte le conferenze e posti riservati per persone con disabilità visive o uditive. Per la prima volta nella storia dell’evento, il 23% dei partecipanti in presenza aveva una disabilità riconosciuta — un dato mai raggiunto prima in Italia nel settore cinematografico.

Perché Palermo è stata scelta come sede?

Palermo non è stata scelta solo per la bellezza del Palazzo dei Normanni, ma perché è una città che vive in prima persona le contraddizioni dell’inclusione: migrazione, disoccupazione giovanile, accesso ai servizi per disabili. Il festival ha voluto mostrare che il cinema può essere uno strumento di rigenerazione urbana. E Gavino, romana ma con radici in Sicilia, ha rappresentato perfettamente questo ponte tra Nord e Sud.

Cosa succederà con il film Voci Senza Voce?

Le riprese inizieranno il 15 agosto 2025 a Brancaccio, con un cast composto per il 60% da attori non professionisti, molti dei quali utenti del rifugio della Fondazione Progetto Arca. Il film sarà girato interamente in lingua dei segni e dialetto palermitano, con sottotitoli in italiano e inglese. Gavino ha già firmato un accordo con l’Università di Palermo per creare un corso di cinema sociale basato sulle sue esperienze, da avviare nel 2026.

Marlù ha mai avuto critiche per questo premio?

Sì. Alcuni hanno definito il premio “greenwashing di lusso”. Ma Marlù ha risposto pubblicando i bilanci dettagliati degli investimenti dal 2022: oltre 1,5 milioni di euro versati direttamente a progetti, senza intermediari. E i risultati — come l’aumento del 40% dei corsi di LIS — sono verificabili. Il premio non è un’operazione di immagine: è un investimento su un futuro più inclusivo, e finora ha dato risultati tangibili.