Per la prima volta in anni, l’Italia è a un soffio da due posti extra in Champions League. Al 7 novembre 2025, la nazionale italiana si è piazzata al quinto posto nella classifica coefficiente UEFA, con 8,142 punti, superando di appena 142 unità il Portogallo e sfiorando la quarta posizione della Cipro. Un balzo di tre gradini in due settimane, frutto di una settimana europea da incorniciare per le squadre italiane. Non è solo una questione di prestigio: sono milioni di euro in palio, e una svolta per il futuro del calcio italiano.
La scalata improvvisa: cosa è cambiato in una settimana?
Due settimane fa, l’FIGC era all’ottavo posto. Oggi, è a un passo dal podio dei coefficienti. La svolta? Le prestazioni delle squadre italiane tra il 4 e il 7 novembre 2025. FC Internazionale Milano ha vinto 2-1 a casa contro il Kairat, chiudendo il girone con quattro vittorie su quattro — una performance da top five in Europa. Atalanta BC ha sconfitto l’Olympique de Marseille in trasferta, mentre AS Roma ha piegato il suo avversario in Europa League. Tre vittorie. Tre punti pesanti. Eppure, non è stato tutto oro quello che luccica: Juventus FC ha pareggiato in casa contro lo Sporting CP, SSC Napoli ha subito una disfatta da 6-2 contro il PSV Eindhoven, e ACF Fiorentina ha perso in trasferta a Mainz. Il tutto ha creato un mosaico complesso, ma sufficiente a far scalare l’Italia.
Perché due posti extra in Champions League cambiano tutto
Secondo le regole UEFA, le prime due nazioni nella classifica coefficiente alla fine della stagione 2025-26 otterranno un posto aggiuntivo in Champions League per la stagione successiva. Ma c’è un’altra possibilità: il quinto posto. Se la classifica finale vedrà un gap ridotto tra la quarta e la quinta posizione, la UEFA potrebbe assegnare un ulteriore posto al quinto classificato. Non è una regola fissa — è un’opzione discrezionale, ma con precedenti. Nel 2018, l’Italia era sesta e non ne ha avuto uno. Oggi, la situazione è diversa: la distanza da Cipro è di soli 108 punti. E con il calcio italiano che ha mostrato una nuova vitalità, la possibilità non è più un sogno. È un obiettivo raggiungibile.
Le squadre che stanno cambiando il destino dell’Italia
Inter Milan è il faro. Al quinto posto assoluto tra tutte le squadre europee, con quattro vittorie in altrettante gare, è la più in forma d’Italia. Ma non basta. Atalanta ha dimostrato di poter competere con le grandi, e Roma ha risollevato la reputazione di Serie A in Europa League. Il problema? Juventus e Napoli. La Vecchia Signora è 25esima tra le 32 squadre in Champions League, con tre pareggi e zero vittorie. Napoli, pur vincendo una gara, è a -4 punti dal gruppo. Se questi due club non invertissero la rotta, potrebbero pesare più di quanto aiutino. Ecco perché la partita tra Inter e Arsenal il 26 novembre a Londra è cruciale. Una vittoria potrebbe spingere l’Italia al quarto posto. Una sconfitta? La corsa diventa più difficile.
Il peso economico: quanto valgono questi posti?
Un posto extra in Champions League significa, in media, 40-50 milioni di euro in diritti televisivi e bonus per la singola squadra. Per un club come l’Inter, sono soldi che possono finanziare un nuovo centro sportivo o un acquisto di alto livello. Ma per il sistema Italia, è un’altra storia: i soldi vengono ripartiti tra tutte le squadre di Serie A, secondo una logica che favorisce chi ha partecipato alle competizioni europee. In pratica, un quinto posto in coefficiente potrebbe portare all’Italia oltre 250 milioni di euro in flussi finanziari aggiuntivi nel 2026-27. Un bel boccone per un campionato che negli ultimi anni ha visto calare il suo potere d’attrazione rispetto a Premier League e La Liga.
Cosa succede se l’Italia non riesce a mantenere la posizione?
La lotta è aperta. Il Portogallo è a 8,000 punti, la Danimarca a 7,625. E la Francia, nonostante i suoi due club in Champions League, è solo nona. Ma non bisogna sottovalutare la stabilità di Cipro, che ha una squadra in semifinale di Conference League e un coefficiente ben costruito negli ultimi cinque anni. Se l’Italia dovesse perdere slancio, se l’Inter dovesse inciampare contro l’Arsenal, se Napoli o la Juventus dovessero fare un passo indietro, tutto potrebbe cambiare. Il coefficiente si costruisce con la costanza, non con un colpo di fortuna. E la stagione è lunga: mancano ancora sei giornate in Champions League, cinque in Europa League, e altrettante in Conference League.
Il ruolo della FIGC: più che un osservatore
Il presidente dell’FIGC, Gabriele Gravina, non si è mai fatto vedere in tribuna durante queste gare. Ma dietro le quinte, la federazione sta lavorando con i club per ottimizzare i budget, i trasferimenti e persino gli orari delle partite. Non è più un’epoca in cui si può contare solo sul talento. È un’epoca in cui si vince con la strategia. E l’Italia, finalmente, sembra averlo capito.
Frequently Asked Questions
Come funziona il coefficiente UEFA e perché conta per l’Italia?
Il coefficiente UEFA si calcola sommando i punti ottenuti dalle squadre italiane nelle competizioni europee negli ultimi cinque anni. Ogni vittoria vale 3 punti, un pareggio 1, e si aggiungono bonus per i passaggi di turno. L’Italia, con 8,142 punti al 7 novembre 2025, è quinta: se rimane tra le prime cinque alla fine della stagione, potrebbe ottenere un posto extra in Champions League, grazie a una clausola discrezionale della UEFA. È l’unica via per rientrare tra le grandi potenze europee senza dover vincere la Champions.
Quali squadre italiane hanno contribuito di più al riscatto del coefficiente?
Inter Milan è la principale artefice: quattro vittorie in quattro gare, con un record di 12 punti e bonus per il passaggio al turno successivo. Atalanta ha aggiunto 3 punti con la vittoria a Marsiglia, Roma 3 punti con il successo in Europa League. Invece, Juventus e Napoli hanno pesato negativamente: la Juve con tre pareggi e zero vittorie, Napoli con la sconfitta da 6-2 contro il PSV. La squadra che più conta è l’Inter, ma serve coesione tra tutte le compagini.
Cosa succede se l’Italia finisce sesta?
Se l’Italia finisce sesta, non avrà alcun posto extra. La UEFA assegna i posti aggiuntivi solo alle prime due nazioni, e solo in casi eccezionali alla quinta. La sesta posizione significa rimanere con i due posti tradizionali in Champions League. È un risultato accettabile, ma non un successo. Dopo anni di stagnazione, l’Italia ha l’occasione di cambiare passo: non può permettersi di sprecarla.
Perché l’Inter contro l’Arsenal è così importante?
L’Inter è l’unica squadra italiana tra le prime cinque in classifica generale di Champions League. Se vince a Londra il 26 novembre, potrebbe salire al terzo posto tra le squadre, aumentando i punti per l’Italia di almeno 1,5 punti. Se perde, rischia di scivolare fuori dalla top 10. Un risultato negativo potrebbe aprire la porta a Portogallo e Danimarca, e chiudere la corsa all’extra posto. È una partita che potrebbe decidere il futuro del calcio italiano.
Quanto tempo resta per l’Italia per consolidare la posizione?
La stagione 2025-26 termina a maggio 2026. Mancano ancora 11 giornate di competizioni europee. L’Italia ha tempo, ma non può permettersi un calo di forma. Le prossime tre settimane — con Inter-Arsenal, Napoli contro il Real Madrid e Atalanta in Europa League — saranno decisive. La classifica finale si chiuderà il 28 maggio 2026, ma già a fine dicembre si vedrà chi ha la testa per vincere.
L’Italia ha già avuto posti extra in passato?
Sì, ma solo una volta. Nel 2008-09, l’Italia era seconda e ottenne un posto extra, che andò all’Udinese. Da allora, non ha mai superato il sesto posto. Negli ultimi dieci anni, è stata tra la settima e la decima posizione. Oggi, per la prima volta dal 2015, è di nuovo in una posizione competitiva. È un momento storico: non si tratta solo di calcio, ma di riconquista di un ruolo che sembrava perso.